La seduta del consiglio comunale di mercoledì 22 è andata deserta a causa della mancanza di due consiglieri di maggioranza: Marco Galli e Giovanni Granatiero.
All’ordine del giorno il discusso accapo del Piano di recupero ZOT B/2 - Variante urbanistica ad iniziativa privata, tanto caro all’Assessore ai Lavori Pubblici, Ciuffreda Domenico.
La forzatura sta provocando non pochi grattacapi alla maggioranza targata PDL-UDC in quanto sembrerebbe che, nonostante le grosse difficoltà e l’incompatibilità dell’interessato, quest’ultimo abbia posto un ultimatum sulla questione. Insomma un ricatto bello e buono che rischia di far traballare la già precaria maggioranza di governo.
Il Partito Democratico, che ha sempre mantenuto una posizione nettamente contraria sull’argomento, da qualche mese sostiene che ormai il Sindaco Ciliberti non ha più i numeri per governare e chiede insistentemente le dimissioni del primo cittadino per consentire agli elettori montanari di scegliersi un nuovo governo cittadino.
Ma come Berlusconi, il Sindaco continua imperterrito a logorarsi ed inveire sulla comunità montanara, con la sua inoperosità ed inefficienza.
Nonostante sia continuamente sottoscacco per la scomoda presenza dell’undicesimo consigliere di turno (la maggioranza è passata da 14 ad 11 consiglieri), Ciliberti preferisce ingoiare “i rospi”, cedendo ai ricatti dei singoli e alla sempre più insistente rivendicazione della prossima candidatura a Sindaco da parte del PDL (la qual cosa esclude, sin da ora, una sua possibile riconferma).
L’immobilismo del Sindaco, nel frattempo, lascia campo libero a figure politiche che si credeva ormai morte e sepolte e che tanti danni hanno provocato al paese, mentre consente a consiglieri ed assessori di fare i propri comodi, assicurandosi rendite personali mediante l’elargizione di favori ad amici, parenti e conoscenti.
A tutto ciò si aggiunge l’ultima novità: alcune operazioni immobiliari (tra gli altri obietti del consiglio) che costeranno al paese e ai cittadini qualche centinaia di migliaia di euro e di cui non si conosce il progetto complessivo né quale sia l’interesse collettivo e sociale che si vorrebbe perseguire con il loro acquisto.