venerdì 25 novembre 2011

Qualche giorno fa, il Direttore Sanitario di Manfredonia, con l'avvallo dei vertici dell'ASL FG, ha tentato di compiere una burocratica e brutale razzia a danno dell'Ospedale di Monte Sant'Angelo. Infatti, con una lettera a firma del dr. Trivisano, è stato disposto il trasferimento presso il reparto di Medicina di Manfredonia delle apparecchiature, dei letti e delle suppellettili dell'ormai chiuso reparto di Geriatria e del Laboratorio di Analisi. Sbalorditi, increduli e preoccupati per l'inutile ed inopportuna decisione assunta, ci chiediamo come si può attuare il processo di riconversione concordato tra la Regione Puglia, il Comune e la stessa Direzione dell'ASL, se si priva la nostra struttura della necessaria dotazione strumentale. Vogliamo ricordare al Direttore Generale Castrignanò e al Direttore Sanitario dell'ASL FG nonché alla Regione Puglia e al Sindaco Ciliberti che lo scorso mese di marzo, con la firma del Protocollo d'Intesa, hanno assunto un impegno formale con la comunità di Monte Sant'Angelo per la riconversione ed il potenziamento dei servizi nella nostra struttura ospedaliera. Qualsiasi azione che vada in contrasto con tale decisione, sarà osteggiata dal Partito Democratico e da tutta la città con qualsiasi mezzo a nostra disposizione, compresa l'occupazione dei locali e il ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria per il riconoscimento di quanto sottoscritto. Pertanto, chiediamo che il Direttore Castrignanò annulli immediatamente la disposizione assunta dal dr. Trivisano in merito al trasferimento dei beni all'Ospedale di Manfredonia. Sollecitiamo, infine, il Sindaco Ciliberti affinché continui ad interessarsi del problema ospedale con la stessa solerzia con cui si sta occupando dell'espansione urbanistica della Piana di Macchia, ch

sabato 19 novembre 2011

GLI SCIACALLI, I BUROCRATI E LA RICONVERSIONE DELL'OSPEDALE

Come gli sciacalli si avventano sulle carcasse degli animali morti e feriti, così la Direzione Medica dell'Ospedale di Manfredonia spera di trarre vantaggio dalle "maggiori" difficoltà altrui.
Qualche giorno fa, il Direttore Sanitario di Manfredonia, con l'avvallo dei vertici dell'ASL FG, ha tentato di compiere una burocratica e brutale razzia a danno dell'Ospedale di Monte Sant'Angelo.
Infatti, con una lettera a firma del dr. Trivisano, è stato disposto il trasferimento presso il reparto di Medicina di Manfredonia delle apparecchiature, dei letti e delle suppellettili dell'ormai chiuso reparto di Geriatria e del Laboratorio di Analisi.
Sbalorditi, increduli e preoccupati per l'inutile ed inopportuna decisione assunta, ci chiediamo come si può attuare il processo di riconversione concordato tra la Regione Puglia, il Comune e la stessa Direzione dell'ASL, se si priva la nostra struttura della necessaria dotazione strumentale.
Vogliamo ricordare al Direttore Generale Castrignanò e al Direttore Sanitario dell'ASL FG nonché alla Regione Puglia e al Sindaco Ciliberti che lo scorso mese di marzo, con la firma del Protocollo d'Intesa, hanno assunto un impegno formale con la comunità di Monte Sant'Angelo per la riconversione ed il potenziamento dei servizi nella nostra struttura ospedaliera.
Qualsiasi azione che vada in contrasto con tale decisione, sarà osteggiata dal Partito Democratico
e da tutta la città con qualsiasi mezzo a nostra disposizione, compresa l'occupazione dei locali e il ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria per il riconoscimento di quanto sottoscritto.
Pertanto, chiediamo che il Direttore Castrignanò annulli immediatamente la disposizione assunta dal dr. Trivisano in merito al trasferimento dei beni all'Ospedale di Manfredonia.
Sollecitiamo, infine, il Sindaco Ciliberti affinché continui ad interessarsi del problema ospedale con la stessa solerzia con cui si sta occupando dell'espansione urbanistica della Piana di Macchia, chiedendogli di convocare con urgenza un incontro "aperto" tra i firmatari del Protocollo, per fare il punto sullo stato di avanzamento della riconversione, su cui il Partito Democratico non intende fare passi indietro né sconti ad alcuno.