venerdì 12 giugno 2009

PAPI (BERLUSCONI) E L’OSSESSIONE DEL CARCERE

E’ ormai noto che la preoccupazione maggiore di Silvio Berlusconi è quella di non finire in galera e di agire indisturbato.
In effetti, se non fosse per il lodo Alfano approvato nel luglio 2008, oggi Berlusconi sarebbe stato condannato in primo grado assieme all’avvocato inglese Mills nel processo per corruzione alla Guardia di Finanza e le tangenti All Iberian.
Il 10 giugno 2009, al Senato della Repubblica e l’11 giugno, con la fiducia alla Camera dei Deputati, si è scritta l’ennesima pagina nera della democrazia Italiana con il proseguo del Lodo Alfano sulle intercettazioni telefoniche che sottrae alla magistratura uno degli strumenti più efficaci di indagine.
Ricordiamo a tutti che le intercettazioni telefoniche permisero l’arresto di Nino Rotolo, boss di Pagliarelli, dell'analista Antonino Cinà, ex medico di Provenzano e di Totò Riina, del costruttore mafioso Franco Bonura, del branco che ha violentato a turno una ragazza e malmenato il ragazzo prima di chiuderlo nel bagagliaio. Le stesse intercettazioni permisero alla magistratura di indagare sulla compravendita di senatori attraverso l’assunzione in RAI di veline (telefonata Saccà-Berlusconi), ancora, permisero di svelare i rapporti tra Berlusconi e Vittorio Mangano (boss della mafia negli anni 80). Ecco quali sono i timori di questo governo.
Anziché occuparsi della crisi economico-finanziaria ed occupazionale, prendendo seriamente in considerazione le proposte del Partito Democratico, Berlusconi ed il suo PDL cancellano le proprie paure a colpi di fiducia.

E’ il bavaglio preparato ad arte dal PDL e Lega Nord contro la magistratura e l’informazione. I giornalisti della RAI, l’associazione nazionale magistrati, i giornalisti delle reti private ed i giornalisti della carta stampata di tutti i gruppi editoriali stanno protestando contro questa scellerata norma che segna l’inizio di una democrazia controllata.

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