domenica 28 novembre 2010

IL SANTO “DETTO MIMMO”


Settimane fa, la sezione locale dell’UDC ed un fantomatico comitato civico plaudivano all’atto di responsabilità dell’Assessore “Detto Mimmo” che, nello scorso consiglio comunale, aveva ritirato l’obietto della sopraelevazione delle case di sua proprietà, nel Rione Carmine.

Già d’allora, la marcia indietro dell’Assessore non convinse il Partito Democratico, sicuro che qualcos’altro bolliva in pentola.

E infatti, guardando gli obietti del prossimo Consiglio Comunale, abbiamo avuto conferma che il SANTO ASSESSORE “DETTO MIMMO” non ha affatto rinunciato al suo interesse personale. Non trovando franchi tiratori nelle opposizioni, si è dovuto inventare uno stratagemma: le sue dimissioni da consigliere ma non da Assessore.

Una mossa astuta, poiché una volta superato l’ostacolo della sua incompatibilità e incassata la complicità del nuovo consigliere, l’obietto ad personam può essere approvato senza alcun problema dalla risicata maggioranza, conservando nel contempo il potere da Assessore.

Chissà come si sentiranno i tanti elettori che alle scorse elezioni comunali, con il loro voto, riposero tanta fiducia in questa persona, certi che li avrebbe ben rappresentati al Comune!!!

In verità, l’Assessore “Detto Mimmo” non è nuovo a simili cose. Ricordate la convenzione con il Consorzio di Bonifica del Gargano?

A quanto pare la fruttuosa collaborazione, che prevede la realizzazione di piccoli lavori di manutenzione pagati con i soldi dei cittadini montanari e realizzati dai lavoratori ex ITES, avrebbe permesso all’Assessore di ottenere un bel posto al caldo nel Consiglio dei Delegati dell’Ente.

Chissà che da quella posizione sia più facile per lui preparare la campagna elettorale per le prossime elezioni provinciali!

Caro Sindaco Ciliberti, mentre la tua nave affonda, i topi scappano pensando al futuro e portando con sé tutto quello che possono!

Alla fine il bravo Capitano, consumato dai tanti ricatti dei suoi amici, resterà solo al comando di una nave destinata agli abissi.

DIMETTETI!

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